A Torino l’undicesima edizione del festival dedicato al cibo e alla convivialità propone spettacoli di qualità e il ritorno delle “underground dinner”
Da sabato 1 a domenica 9 ottobre 2022 Torino ospita l'undicesima edizione di Play with Food – La scena del cibo, il primo e unico festival teatrale italiano interamente dedicato al cibo e alla convivialità, organizzato da Associazione Cuochilab, con la direzione artistica di Davide Barbato.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
26 appuntamenti dislocati in tutta la città, tra spettacoli, momenti conviviali ed eventi speciali, come la presenza per la prima volta a Play with Food degli artisti de Il Menù della Poesia: attori e attrici che animeranno birrerie, ristoranti, enoteche, sale da tè, negozi e mercati, non solo a Torino, sorprendendo il pubblico con le loro imprevedibili performance interattive di teatro e poesia.
Clima e durata
Il festival si apre sabato 1 ottobre alle 20 al Teatro Astra con una delle compagnie più interessanti della scena contemporanea italiana: i Sotterraneo, per la prima volta al festival con un ironico e dissacrante Talk Show, che stravolge le regole dello spettacolo, per creare un innovativo format di infotainment teatrale: la compagnia incontrerà Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, per parlare di alimentazione nell’era del climate change.
Domenica 9 ottobre, a Casa Fools, la chiusura del festival è affidata a Sara Bertelà, con Canto alla durata: un intenso poemetto in cui lo scrittore austriaco premio Nobel Peter Handke ci regala la sua riflessione sul concetto di durata, e che Sara Bertelà, affiancata da Anna Ravera, porta in scena accompagnandola con la rassicurante liturgia della preparazione dei biscotti, da condividere con il pubblico alla fine dello spettacolo.
Dal pane al dessert
Domenica 2 ottobre l’appuntamento è nel nuovissimo negozio/laboratorio di Puntopane a Torino per un’esperienza davvero speciale: l’attore e regista Tindaro Granata coinvolgerà 14 partecipanti in Crescente – Il rito del pane, un momento condiviso per immergersi nell’antica arte della panificazione, scoprendone i segreti e gli intimi legami con la nostra anima.
Mescolando e impastando, sul ritmo dei racconti di Tindaro, i partecipanti sono invitati a condividere storie che crescono nel tempo lento della lievitazione: un’esperienza profonda di creazione, durante la quale si diventa protagonisti del tempo dell’impasto. “In scena”, anche il lievito madre preparato durante la pandemia, che l’artista ha voluto chiamare “Sofia Loren”.
Alla sera, si torna all’Astra per la prima assoluta di Dessert Sartre. Lo spettacolo, scritto da Stefania Bertola e Michele Di Mauro, che ne firma anche la regia, mette in scena quattro attrici che, proprio mentre stanno costruendo uno spettacolo sul cibo, innescano un ironico gioco metateatrale.
Partendo da desideri e sogni e dalle proposte teatrali, letterarie, musicali e cinematografiche di ognuna, arriveranno a definire uno zibaldone passionario che unisce Esselunga ed Ecuba, un viaggio tra vita vera e vita della scena, tra privato e rappresentazione.
Tornano le underground dinner
Dopo la sospensione dovuta alla pandemia, tornano le underground dinner di Play with Food, cene performative in luoghi segreti, nel cuore della città. Sarà il Teatro delle Ariette (BO), al festival per la terza volta, ad abitare una “casa” davvero speciale, con ben due spettacoli, a sere alterne dal 3 al 8 ottobre.
Matrimonio d’inverno è il diario della vita quotidiana di Stefano Pasquini e Paola Berselli, il racconto sincero del loro amore e dell’amore per il teatro, la cucina, l’agricoltura; Muri – Autobiografia di una casa è uno spettacolo nato in piena pandemia, attraverso il quale il piccolo gruppo di spettatori ha la possibilità di vivere un percorso autobiografico collettivo e intimo al tempo stesso. Entrambi gli spettacoli sono accompagnati dalla cena cucinata dalla Compagnia.
Ritratto di una generazione mai sazia
Venerdì 7 e sabato 8 ottobre presso Spazio Kairòs, va in scena in prima assoluta All you can be(t), della giovane compagnia Doppeltraum Teatro. Lo spettacolo si svolge in un ristorante a gestione familiare della provincia italiana, dove le innovative proposte gastronomiche della giovane proprietaria, figlia dei fondatori, mandano in frantumi il fragile equilibrio su cui da anni si regge l’attività: una trascinante tragicommedia, ritratto di una generazione che si trova a fare i conti con la sensazione di essere pieni (di cibo, stimoli, beni, desideri, aspettative), ma mai sazi.